Il famoso produttore, regista, sceneggiatore e direttore della fotografia Americano, Lawrence Schiller, racconta come ha scattato le foto di Jackson 5 a Malibu nel 1969.
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Il New York Times mi aveva dato l'incarico di fotografare Diana Ross della Motown Records e un giorno, mentre lo stavo fotografando a Central Park, lei mi ha detto; "Dovresti fotografare un nuovo gruppo musicale che ho scoperto".
E Diana disse: "Qualcuno mi ha scoperta e pertanto faccio la stessa cosa...Il nome del gruppo e The Jackson 5".
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The Jackson 5 non significava niente per me....Jackson 5, che fossero adulti o bambini, non faceva differenza.
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Così ho chiesto al presidente e proprietario di Motown, Barry Gordy, di organizzare un servizio.
Diana mi aveva accennato che sarebbe venuti in California, dove vivevo, per fare un'album.
Tornato a casa, un pomeriggio ho ricevuto una telefonata da una delle sorelle di Gordy, che mi disse: "I Jackson 5 sono a Los Angeles. Dove ti piacerebbe fargli le foto?".
"Beh. Sono mai stati prima d'ora in California?", chiesi.
"No, non hanno mai nemmeno visto l'Oceano Pacifico....", rispose.
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Pensai, se non avevano mai visto oceano, avrei dovuto esserci mentre facevano questa esperienza per la prima volta.
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Così lei organizzò incontro vicino al molo di Santa Monica....E un'attimo dopo ero li a conoscere un gruppo di ragazzini a bordo di una grande Mercedes. Avevano un autista e qualunque altra cosa potessero desiderare, ma ciò che mi colpì di più....e che uno dei ragazzini, seduto nel sedile posteriore della limousine, sembrava così piccolo. E fu così che conobbi Michael, che mi venne presentato da uno dei suoi fratelli.
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Sugeri di andare a Malibu, dove avremo potuto avere maggior privacy...Non avevo idea di cosa fare in realtà.
Ma appena arrivammo vicino a Malibu Pier, saltarono fuori dalla macchina e correro verso acqua. Michael invece corse verso bagagliaio dell'auto e ne tirò fuori un stereo portatile.
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"Mi stai per fare ascoltare un po della tua musica?", chiesi.
Michael rispose ancora prima che finissi la frase: "Portiamo sempre la nostra musica con noi....".
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Mi sono voltato indietro, guardando verso gli altri fratelli che erano già arrivati al limite della spiaggia e guardavano acqua. Così iniziai a scattare delle foto di loro con i piedi in acqua. Più tardi mi sarebbe piaciuto capire perché non avevano mai visto oceano, ma prima che ponessi la domanda, Michael con Il suo stereo portatile si era diretto verso i suoi fratelli cominciando a ballare sulle note della loro musica.
Purtroppo non ricordo quale canzone fosse....
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Era timido in un certo senso, ma nell'esatto istante in cui parti la musica, si animava. Michael Jackson era come un'palloncino pieno di elio, pronto a decollare in cielo. Diventava una persona completamente diversa....Prima ti sembra timido e riservato, ma quando parte la musica e come un'esplosione.
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Era ben chiaro e sin da allora, che i suoi fratelli erano una sorte di coreografia intorno a lui...e hanno dovuto accettare molto presto il fatto che, la sua spontaneita e il suo talento, era ciò che guidava il gruppo. Ma nonostante questo, Michael come io lo ricordo quel giorno, era solo un ragazzino innocente, che ballava al ritmo della sua musica.
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Fonte- On Michael Jackson's footsteps.
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Sotto, qualche foto scattata da Lawrence Schiller 54 anni fa sulla spiaggia di Malibu.
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