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20 ANNI DI "WHAT MORE CAN I GIVE"
LA CANZONE SIMBOLO DELL'11 SETTEMBRE
«Dal profondo del cuore, credo che la comunità musicale farà a gara per aiutare le migliaia di vittime innocenti.
In questo momento c'è un grandissimo bisogno di denaro, e ognuno di noi può fare molto per portare un po' di conforto.
Ho dimostrato tante volte come la musica possa toccare l'anima: è tornato il momento di usare questo potere curativo. Subito».
In questo giorno di 20 anni fa, 16 settembre 2001, Michael Jackson invita chiunque lavori nel mondo dello spettacolo ad unire le forze per registrare una nuova canzone.
Obiettivo: raccogliere 50 milioni di dollari per i sopravvissuti e per le famiglie delle vittime dell'11 settembre.
Il lavoro finale, intitolato "What More Can I Give", verrà definito dallo stesso Re del Pop come «il sequel di "We Are The World"». Ma la sua storia si dimostrerà molto più travagliata di quella del celebre singolo benefico cantato dagli USA for Africa nel 1985.
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LA STORIA DELLA CANZONE
Ispirata dal suo incontro del 1999 con il presidente sudafricano Nelson Mandela, Michael decise fin da subito di fare di "What More Can I Give" un singolo benefico, e di destinarne i proventi ai profughi della Guerra del Kosovo (1996-1999).
Il brano sarebbe dovuto essere presentato in anteprima il 25 giugno 1999 a Seul e il 27 giugno a Monaco di Baviera, in occasione dei due concerti benefici denominati "Michael Jackson & Friends", e finalizzati a raccogliere fondi proprio per le vittime della guerra in Kosovo, oltre che per la Croce Rossa e per il Fondo per l'infanzia di Nelson Mandela.
Dopo due anni di ritardi, dovuti anche al niet categorico della Sony Music (che approfondiremo tra poco), a far tornare d'attualità l'idea di "What More Can I Give" fu un evento tragico e inaspettato: l'attacco terroristico dell'11 settembre 2001 al World Trade Center di New York.
Da qui l'idea del Re del Pop di riscrivere il brano e di inciderlo insieme ad altri 26 artisti internazionali, con lo scopo di raccogliere 50 milioni di dollari da destinare ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime degli attentati.
Per centrare l'obiettivo (che ancora oggi non si sa se fu mai pienamente raggiunto), il singolo benefico venne prodotto anche in lingua spagnola col titolo di "Todo Para Ti", grazie alla traduzione del musicista panamense Rubén Blades.
A questa versione parteciparono 23 artisti, alcuni già presenti nel brano in lingua inglese e altri nuovi.
Purtroppo, a causa del già citato ostracismo della Sony Music, "What More Can I Give" non venne pubblicata neanche nel 2001.
La major sosteneva infatti che il rilascio del brano sarebbe andato in conflitto col nuovo album del Re del Pop, "Invincible", nei negozi dal 30 ottobre di quell'anno.
Motivazione piuttosto comica e inverosimile, visto che qualche mese più tardi sarebbe stata la stessa etichetta discografica a interrompere bruscamente la promozione dell'album, per questioni note e ben lontane dalle normali logiche di mercato.
In tutti i casi, ciò spinse Michael a produrre e promuovere personalmente "What More Can I Give", che il 27 ottobre 2003 venne ufficialmente messa a disposizione del pubblico tramite download digitale sul sito "Music For Giving", al prezzo di 2 dollari.
Nello stesso giorno, il suo videoclip ufficiale - che già nel novembre 2002 era stato mostrato in esclusiva mondiale ai Bambi Awards di Berlino - fu presentato nel corso dei "Radio Music Awards" tenutisi all'Aladdin Hotel di Las Vegas, in Nevada.
In questa occasione, Beyoncé consegnò «all'artista e filantropo Michael Jackson» il premio speciale "RMA Humanitarian Award", inventato apposta per il «Re del Pop» in onore dei suoi «contributi altruistici finalizzati a rendere il mondo un posto migliore».
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A cura di Vincenzo Compierchio dal nostro Gruppo privato Michael Jackson FanSquare • ITALIA.
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