È incredibile l'effetto che faceva sul palcoscenico, ad esempio in Humane Nature, in cui i movimenti finali venivano esaltati dai riflessi luminosi dei suoi colori.
Riusciva a trasformare quell'indimenticabile momento delle performance in qualcosa di ultraterreno, etereo, onirico, in cui il tempo si fermava per poi sparire nel buio.
Ricordo il famoso aneddoto del compianto David Zard, che raccontava della minaccia fatta da Michael di non esibirsi nel concerto di Roma nel 1988, se non fosse arrivato sul palco.
Senza il laser non sarebbe stato lo stesso spettacolo.
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