Off topic ma non proprio...
Quando si parla di media, giornalismo, etica, quando si parla di professionalità ma anche di umana comprensione non si può non pensare a cosa è toccato a Michael Jackson e alla sua famiglia per decenni.
I giganti dell'editoria da sempre muovono i fili e la sorte delle persone più o meno famose, oggi sei un eroe, domani vieni etichettato come criminale.
Se provi a toccare sentimenti buoni, se scrivi una canzone come Heal the World, se provi a dar voce a chi ha bisogno rischi di essere messo un po' da parte.
Con Michael Jackson non è accaduto, perché la sua potenza artistica ed economica lo ha difeso ma poi ha pagato a caro prezzo la sua integrità.
Integrità, parola questa sconosciuta a tutta quella schiera di "giornalisti" che si sono venduti al miglior offerente, che hanno tradito il loro mestiere per soldi, per la fama, per avere un posto in prima fila nei programmi "discarica" americani, dentro e fuori al tribunale di Santa Barbara.
È tutto così assurdo.
Poi succede che una persona per bene, un professionista, un signore come Gianni Mina' oggi è scomparso dopo 60 anni di carriera e ti rendi conto di quanto sia importante il mestiere del giornalista, del dovere di raccontare LA VERITÀ.
Da giornalista sportivo è giunto ad intervistare grandi e discusse personalità, facendo arrivare all'ascoltatore l'anima della persona, nel bene e nel male, di dimostrare empatia, comprensione, sfociate poi in amicizie, rapporti umani.
La fiducia, l'onestà intellettuale sta nel non approfittare della vulnerabilità delle persone.
"Se guardo indietro posso dirmi soddisfatto della mia carriera. Ma non l’ho mai considerata “carriera”. È stata, lo è tutt’ora, parte importante della mia vita, un atteggiamento interiorizzato da quando sono un adolescente, sempre alla ricerca di persone da conoscere, da ascoltare, sempre alla ricerca di fatti cui valga la pena raccontare».
"Il giornalismo si è un po' imbarbarito, in questo settore della comunicazione c'è stata una involuzione clamorosa".
Oggi scompare un gigante, un eroe, troppo spesso messo da parte, ma di cui rimangono le sue storiche interviste, la sua umanità.
Buon viaggio Gianni 
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