Blood on the Dance Floor. Breve racconto di Vincent Paterson
Il nome di Vincent Paterson, ballerino e coreografo Top dei più grandi show mondiali, è legato a quello di Michael Jackson per il suo lavoro in vari famosi video del Re del Pop : Beat It, Thriller, Smooth Criminal , Blood on the Dance Floor...
2014
Sono passati molti anni da quando è stato girato il video "Blood on the Dance Floor". Ne abbiamo parlato e gli ho detto che quello che volevo era fare qualcosa di sexy, eccitante. Michael in mezzo a delle ragazze e un po' più sexy, accessibile e divertente. Ha detto OK! Facciamolo!
Non pensavo di usare una scenografia molto elaborata ma qualcosa di più contemporaneo e lui si era detto d'accordo. Abbiamo girato con Conrad Hall, direttore della fotografia. Chiesi ad un mio amico che aveva lavorato con me qualche volta di prendere il suo Super 8 e iniziammo a girare sopra la spalla di Conrad Hall, provando cose diverse. Abbiamo messo tutto insieme e ho pensato che era esattamente quello di cui Michael aveva bisogno in quel momento. E' stato emozionante e sexy! E lui era così eccitante! Quel ballo, quell'energia!
L'ho inviato alla Sony e ho ricevuto un sacco di recensioni negative dicendo che non era il tipo di brano che Michael Jackson meritava. Non più di un paio di anni fa i fan si sono ricordati di quest'altra versione di BOTDF e ci hanno chiesto di caricarla su YouTube, lo abbiamo fatto ma pochi sanno di questa cosa.
Conoscevo quel Michael..! Sapevo che era sexy e divertente! Faceva commenti scherzosi su 'come era bella quella ragazza laggiù',..'guarda che belle gambe che ha'...! Sapevo che lui era così come appare in quella versione di 'Blood'. Vedi davvero com'è, non un idolo intoccabile ma un uomo! È per questo che mi piace così tanto...
In questa versione, non c'è Michael da una parte e gli altri ballerini dall'altra; lui fa parte dell'insieme. Questo è quello che abbiamo cercato di fare e che voleva anche lui. Il problema con la versione 35 millimetri è che era spesso assente e non è la versione finale che volevo girare. C'erano parti che non si potevano registrare perché lui non era lì. Dovevo andare avanti con quello che avevo. Quindi ero abbastanza soddisfatto, ma sicuramente molto più felice con la versione Super 8.
Tra le scene che avrei voluto girare c'era un'intera sequenza di ballo molto interessante con Michael e i ragazzi da un lato e le ragazze dall'altra, con una danza che ho imparato a Buenos Aires, durante Evita, chiamato 'Kashangai', un mix di salsa e tango. Ho insegnato quel ballo a lui e al gruppo. C'erano tre grandi sezioni di danza. Ma va bene così. Quando hai Michael di fronte alla macchina da presa ti dimentichi la collera , dimentichi che non si è fatto vedere negli ultimi due giorni. Per la cronaca: se non si presentava, tutti prendevano la loro paga comunque, dai ballerini al resto della troupe.. era molto attento e giusto in questo, pagava sempre tutti per il loro tempo.
Michael viene accreditato per la prima volta come regista, ma ad essere onesti, davvero non ha fatto nulla. Non si è mai messo dietro la macchina da presa per vedere che cosa stava succedendo né si è seduto con me per creare nuove idee, ma è così che stanno le cose. Ho avuto l'opportunità di lavorare con lui, mi ha pagato bene, sempre mi ha trattato brillantemente e anche se ci sono i credits con il suo nome non mi ha mai tolto quelli che mi spettavano. A differenza di quanto fanno altri coreografi oggi usando il mio lavoro e quello di Michael Peters e mettendo un piccolo credit alla fine del film e che nessuno si ferma a guardare. E' molto ingiusto e se Michael fosse ancora qui non lo avrebbe permesso...
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