МАЙКЪЛ ДЖЕКСЪН * В НАМЕРЕНИЕТО СИ ДА ПУБЛИКУВАМ ВСИЧКО ЗА МАЙКЪЛ ДЖЕКСЪН, СЕ НАДЯВАМ ТУК ДА НАМЕРИТЕ СВОИТЕ ОТГОВОРИ ЗА НЕГОВИЯТ НАЧИН НА ЖИВОТ, ГЕНИЙ, ТАЛАНТ, НЕГОВИТЕ СЛАБОСТИ И СТРАСТИ, КАТО НОРМАЛНО ЧОВЕШКО СЪЩЕСТВО! ДА СЕ ОПИТАМЕ ДА СЕ ДОКОСНЕМ ДО ВСЕЛЕНАТА, НАРЕЧЕНА МАЙКЪЛ ДЖЕКСЪН!
"ПРЕКРАСНОТО Е ВИНАГИ СТРАННО. НЕ ИСКАМ ДА КАЖА, ЧЕ ТАЗИ СТРАННОСТ Е ПОСТИГНАТА ПРЕДНАМЕРЕНО, ХЛАДНОКРЪВНО, ПОНЕЖЕ В ТОЗИ СЛУЧАЙ ТЯ БИ БИЛА ЧУДОВИЩНА, БИ ИЗЛЯЗЛА ИЗВЪН РЕЛСИТЕ НА ЖИВОТА. КАЗВАМ САМО, ЧЕ ПРЕКРАСНОТО ВИНАГИ СЪДЪРЖА МАЛКО ЧУДАТОСТ, НАИВНА, НЕВОЛНА, НЕСЪЗНАТЕЛНА ЧУДАТОСТ, И ЧЕ ИМЕННО ТАЗИ ЧУДАТОСТ ГО ПРАВИ ПРЕКРАСНО. ТЯ Е НЕГОВ БЕЛЕГ, НЕГОВА ОСОБЕНОСТ. ОБЪРНЕТЕ СЪЖДЕНИЕТО МИ И СЕ ОПИТАЙТЕ ДА СИ ПРЕДСТАВИТЕ БАНАЛНА КРАСОТА!"
Шарл Бодлер
Mario Mario
So che è presto e il 25 giugno è ancora un sole che non ha toccato la linea curva dell'orizzonte, ma stamane ero lì seduto ad osservare quel sole lontano e sono caduto nel miraggio di un sorriso conosciuto, così, anche se preso da mille altre cose, ho trovato il tempo ora perché a dirla tutta non so se avrei avuto più in là il tempo per farlo, così ho voluto omaggiare la giornata di tutti i Jacksofans e darmi il benvenuto in questa famiglia.
Talaltro, ogni nuovo anniversario, come il tredicesimo, inizia dal 26 giugno, dal giorno subito dopo il suo addio al mondo.
Voglio presentarvi il 13esimo tributo dalla scomparsa di un grande amico, un uomo, il cui omaggio spero aiuti chi ha bisogno di una parola di conforto.
Da qualche parte, sappiate, c'è sempre una persona che vi vuole bene: l'unica cosa, è trovarla. Perciò, non perdete tempo, mettetevi alla ricerca di quella persona, eppure, se vi siete fermati a questo video, forse in Michael avete trovato quella persona che vi ha promesso amore.
Troverete il video sul mio canale YouTube, nel caso in cui vogliate condividerlo in altri luoghi. Vi accompagno qui sotto il link.
Stefano Idonia
AGGIORNAMENTO SU THRILLER 40TH
Ci arriva via mail un nuovo comunicato da parte dell'Estate riguardo il progetto di Thriller 40th, a seguito vi riporto ciò che è stato detto da loro:
"Vi invitiamo a concentrarvi su alcune delle cose che devono ancora essere annunciate e che fanno parte di questa campagna, quest'ultime sono direttamente una risposta alle numerose richieste dei fan nel corso degli anni riguardo il materiale inedito e i cortometraggi in 4K"
Che sia la volta buona che dopo 8 anni l'Estate si stia iniziando a risvegliare?
_Michael Jackson
DA LEGGERE FINO ALLA FINE È DAVVERO BELLISSIMO
Questo è il discorso che Michael tenne all'università di Oxford il 6 marzo del 2000 con il rabbino, allora suo migliore amico, Shmuley Boteach nel quale perdonò suo padre, volendo far comprendere al mondo il valore del "PERDONO" soprattutto nei confronti dei genitori...
"La forte tensione che c'è fra me e mio padre è risaputa.
Mio padre è un uomo molto duro e ha sempre spinto molto me e i miei
fratelli, sin dalla tenera età, a dare il meglio di noi stessi. Aveva molta
difficoltà a mostrare il suo affetto. Non mi ha mai detto di volermi bene.
E non è si mai nemmeno complimentato. Se facevo un grande show, mi diceva
che era buono. Se lo spettacolo era buono, non diceva niente. Ciò che
sembrava gli importasse più di ogni altra cosa era il nostro successo
commerciale. E in quello era più che abile. Mio padre era un manager
geniale ed io e i miei fratelli dobbiamo il nostro successo professionale
al modo in cui ci ha sempre spinti. È stato lui a coltivare il mio talento
di showman e sotto la sua guida non potevo fare passi falsi.
Ma io volevo il mio Papà. Volevo un padre che mi dimostrasse amore. E mio
padre non l'ha mai fatto. Non mi ha mai detto ti voglio bene guardandomi
negli occhi, non ha mai giocato con me. Non mi ha mai portato a cavalcioni,
non mi ha mai buttato un cuscino o un palloncino d'acqua. Però ricordo di
una volta, avevo circa quattro anni, e c'era una piccola fiera e lui mi
prese in braccio e mi mise su un pony. Fu un gesto da poco, probabilmente
lui se ne sarà dimenticato cinque minuti dopo, ma grazie a quel momento ho
riservato un posto speciale per lui nel mio cuore. I bambini sono fatti
così, le piccole cose significano tanto e per me quel momento significò
tutto. È stata la prima e l'ultima volta in tutta la mia vita, ma mi ha
fatto stare bene su di lui e sul mondo intero.
Ora sono padre anch'io, e mi capita di pensare ai miei figli, Prince e
Paris, e su quanto desideri che pensino a me quando saranno cresciuti.
Vorrei che ricordassero quanto li abbia voluti sempre vicini a me ovunque
andassi, quanto abbia cercato di metterli davanti a qualsiasi altra
priorità. Ma dovranno affrontare molti ostacoli. I miei figli sono
costantemente inseguiti dai paparazzi, e non hanno sempre l'opportunità di
andare al parco o al cinema con me. E se una volta cresciuti ce l'avranno
con me? Quanto influiranno le mie scelte sulla loro gioventù? Perché non
abbiamo avuto un'infanzia normale come tutti gli altri?, potrebbero
chiedermi. Prego che in quel momento i miei figli mi diano almeno il
beneficio del dubbio. Che si dicano, "nostro padre ha fatto del suo meglio,
dato le poche scelte che aveva. Magari non sarà stato perfetto, ma è stato
un uomo caloroso e decente, che ha cercato di darci tutto l'amore del
mondo".
Spero che si concentrino sempre sulle cose positive, sui sacrifici che
faccio per loro, invece di criticarmi per le cose a cui dovranno rinunciare
o per gli errori commessi durante la loro crescita.
Siamo tutti figli di qualcuno, e sappiamo che per quanto uno si sforzi, gli
errori ci saranno sempre. Fa parte dell'essere umano. Quando penso a
questo, a quanto speri che i miei figli non mi giudichino male e che mi
perdonino, mi ritrovo a pensare a mio padre e, malgrado ciò che ho detto
poco fa, sono costretto a pensare che mi ha dovuto amare. Mi amava, e io lo
sapevo. Erano delle piccole cose che me lo dimostravano. Quando ero
piccolo, ero molto goloso - lo eravamo tutti. Andavo matto per le ciambelle
glassate e mio padre lo sapeva. Così, ogni tanto scendevo giù in cucina e
sulla dispensa trovavo una busta con dentro le ciambelle glassate - nessun
biglietto, nessuna spiegazione - solo le ciambelle. Era come Babbo Natale.
Certe volte, avevo voglia di rimanere sveglio la notte per vederlo
lasciarle lì, ma proprio come Babbo Natale, non volevo rovinare la magia
per paura che non l'avrebbe più fatto. Mio padre le lasciava lì nel mezzo
della notte, perché non voleva che qualcuno lo cogliesse nel suo punto
debole. Aveva paura delle emozioni umane, non capiva o non sapeva come
gestirle. Ma c'erano le ciambelle. Se do libero sfogo alla memoria, mi
vengono in mente altri ricordi, ricordi di piccoli gesti, che, anche se
imperfetti, provano come facesse ciò che poteva.
Dunque, stasera, piuttosto che focalizzare la mia attenzione su quello che
mio padre non ha fatto, voglio sottolineare tutte le cose che ha fatto e
sulle sue sfide personali. Voglio smetterla di giudicarlo. Ho iniziato a
riflettere sul fatto che mio padre è cresciuto nel sud, in una famiglia
molto povera. È cresciuto durante la Depressione e suo padre, che lavorava
tutto il giorno per dar da mangiare ai figli, non dimostrava molto affetto
alla sua famiglia ed ha cresciuto mio padre ed i suoi fratelli con un pugno
di ferro. Chi potrebbe immaginare come deve essere stato per un uomo di
colore crescere nel sud, privato di dignità, senza alcuna speranza,
cercando disperatamente di diventare un uomo in un mondo che ti vede come
subordinato?
Sono stato il primo cantante di colore il cui video è stato trasmesso su
MTV ed è stato un grande evento. E stiamo parlando degli anni 80!
Mio padre si trasferì in Indiana ed ebbe una famiglia numerosa, lavorava
tantissime ore al giorno in acciaieria, un lavoro che uccide e umilia lo
spirito, tutto solo per mandare avanti la sua famiglia. Cosa c'è di strano
se aveva difficoltà ad esternare i propri sentimenti? C'è forse qualcosa di
strano se ha voluto indurirsi, costruire delle barriere emozionali? E
soprattutto, non c'è da stupirsi se ha spinto i propri figli verso il
successo, così che non avessero una vita indegna e povera, che lui
conosceva benissimo. Ho imparato a vedere la severità di mio padre come una
forma d'amore, magari non giusta, ma comunque amore. Mi ha spinto perché mi
amava, perché voleva che nessun altro dovesse patire ciò che aveva patito
lui. E ora, col tempo, l'amarezza ha lasciato il posto alla grazia. Più che
rabbia, sento assoluzione, più che una rivincita voglio riconciliazione. E
la rabbia iniziale ha lasciato il posto al perdono.
Quasi dieci anni fa, ho fondato un'associazione, la Heal The World. Il nome
era qualcosa che sentivo dentro. Non sapevo in realtà che, come poi mi ha
fatto notare Schmuely, queste parole sono il fondamento della profezia del
Vecchio Testamento.
Se credo veramente che questo mondo possa essere sanato, nonostante a
tutt'oggi sia ancora angustiato dalle guerre e dai genocidi? Penso davvero
che i nostri bambini possano essere guariti, malgrado vadano a scuola
armati e sparino ai propri compagni, come è successo alla Columbine, o
picchino a morte un povero barbone indifeso, come è capitato a Jamie Bulger?
Certo che ci credo, altrimenti non sarei qui stasera.
Ma tutto ha inizio dal perdono, perché sanare il mondo significa risanare
se stessi, e per guarire i bambini, prima di tutto dobbiamo ritrovare il
bambino che è in noi.
In quanto adulto, e in quanto genitore, mi sono reso conto che non posso
essere un uomo completo, o un genitore capace di amare incondizionatamente,
se prima non metto da parte i fantasmi della mia infanzia. Ed è questo che
vi chiedo stasera. Vivete secondo il 5° comandamento. Onora i tuoi
genitori e non li giudicare. Dai loro il beneficio del dubbio. È per questo
che voglio perdonare mio padre e smetterla di giudicarlo. Voglio
perdonarlo, perché voglio un padre e questo è l'unico che ho. Voglio
buttarmi dietro il peso del passato, voglio essere libero di iniziare un
nuovo rapporto con mio padre, per il resto della mia vita, incondizionato
dai fantasmi del passato.
In un mondo pieno di odio, dobbiamo ancora provare ad amare. In un mondo
pieno di rabbia, dobbiamo provare ancora ad amarci. In un mondo pieno di
disperazione, dobbiamo ancora provare a sognare. In un mondo pieno di
sfiducia, dobbiamo ancora crederci.
A tutti coloro che si sentono abbandonati dai propri genitori, chiedo di
mettere da parte il proprio disappunto. A tutti quelli che si sentono
maltrattati dai propri padri e dalle proprie madri, chiedo di non
continuare a farsi del male. Infine, a tutti coloro che vorrebbero
allontanare i propri genitori, chiedo di porgere loro una mano.
Vi sto chiedendo, mi sto chiedendo, di amare i propri genitori
incondizionatamente, così che possano imparare ad amare da noi, i loro
figli. Così che finalmente l'amore possa ritornare a regnare in un mondo
desolato e sperduto.
Una volta, Schmuely mi ha parlato della profezia biblica secondo cui
verranno un mondo e un tempo, in cui "i cuori dei genitori verranno
risanati attraverso i cuori dei loro figli".
Amici miei, noi siamo quel mondo, non siamo quei bambini.
Mahatma Gandhi ha detto: "Il debole non è in grado di perdonare. Il perdono
è un attributo dei forti".
Stasera, siate forti. Dovete essere più forti che mai, dovete vincere la
sfida più importante - ricostruire quel legame rotto.
Dobbiamo superare qualsiasi tipo di difficoltà la nostra infanzia possa
averci creato e, detta nelle parole del Rev. Jesse Jackson, perdonarsi a
vicenda, redimersi gli uni con gli altri e andare avanti. Questo richiamo
al perdono non può sicuramente cambiare le cose da un momento all'altro, ma
almeno è un inizio, e il risultato è che tutti ci sentiremo meglio.
Quindi, signore e signori, voglio concludere questo mio discorso con la
fede, la gioia e l'entusiasmo.
Da oggi in poi, possa il mondo ascoltare un nuova melodia.
Lasciate che questa melodia sia il suono dei bambini che sorridono.
Lasciate che questa nuova melodia sia il suono dei bambini che giocano.
Lasciate che questa nuova melodia sia il canto dei bambini.
Lasciate che questa nuova melodia sia il l'ascolto dei genitori.
Insieme, creeremo una sinfonia di cuori, gioendo del miracolo dei nostri
bambini e riempiendoci della bellezza dell'amore.
Saniamo il mondo e cancelliamo il suo dolore.
Fa che tutti possiamo cantare insieme una meravigliosa canzone.
Dio vi benedica tutti, e vi voglio bene."
-S
AleMj Mammino
La visita di Michael Jackson in Namibia nel Maggio 1998.
Il Re in Namibia
La cerimonia di apertura del World Economic Forum il 17 maggio 98 a Windhoek. Il presidente della Namibia Sam Nujoma (il terzo, accanto a Michael, nella foto) e altri ospiti ascoltarono Michael Jackson.
Michael Jackson visitò la città di Windhoek (Namibia) il 17 maggio 1998, per partecipare al "World Economic Forum", durante il quale richiese una riduzione del debito per i paesi poveri, creando le opportunità di un possibile investimento nel paese.Più di una volta, Michael utilizzò i mezzi di comunicazione per chiedere la cura e l'attenzione per i bambini.
Il discorso d Michael:
Tutti sono commossi dalle atrocità che vengono commesse contro i bambini. Abusi fisici e sessuali, lavoro minorile, povertà forzata, mancanza di accesso all'istruzione. Ci vergogniamo, ci indigniamo, inorridiamo, ma nessuno fa niente... niente.
Il mio nuovo socio il sig. Dan Barden e io passeremo dalle parole ai fatti e studieremo quegli investimenti globali che implicano un miglioramento economico per le persone
e che, alla fine, avvantaggiano e arricchiscono la vita dei bambini.
È necessaria una risoluzione globale affinché il 21° secolo porti con sé cura e protezione per i nostri figli e, soprattutto, l'Amore Universale.'
Il suo comportamento umile e modesto in Namibia ha conquistò molti cuori. Michael visitò le capanne di alcuni contadini nei villaggi locali. Con loro, Michael bevve un vino artigianale chiamato Oshikundu e mangiò Oshifima , un piatto tradizionale a base di mais.
Michael arrivò in Namibia con la collaborazione e accompagnato da Joe Barden* (di Barden International, uomo d'affari che aveva introdotto Chevrolet nel Paese) dove ha incontrato il presidente del Paese, Sam Nujoma, e i più importanti politici e uomini d'affari.
Michael è arrivato in Namibia con la collaborazione e accompagnato da Joe Barden* (di Barden International, uomo d'affari che ha introdotto Chevrolet nel Paese) dove ha incontrato il presidente del Paese, Sam Nujoma, i più importanti politici e uomini d'affari.
George Namundjebo (uomo d'affari) ha affermò che il lavoro di beneficenza e il suo interesse commerciale in Namibia non possono essere dimenticati:
'Michael era la persona dietro gli 800 veicoli Chevrolet acquistati dal governo. Ha dato contributi agli ospedali del Nord. Era un buon amico e merita di essere l'indiscusso re del pop .'
Michael visitò anche SOS Villages , dove portò aiuti finanziari e si prese cura dei bambini.
Dopo il 25 giugno 2009, Hilda, una figura iconica dell'intrattenimento locale, la cui famiglia ha ospitato Michael, parlava con affetto di lui:
Mi sento privilegiato per aver incontrato Michael Jackson di persona, due volte nella mia vita. Abbiamo scambiato qualche parola, ma è stato difficile sostenere una una conversazione con lui perché era molto silenzioso e io, ovviamente, ero piuttosto sopraffatta. Spero che in questo momento di perdita impariamo a dare valore alla vita e agli esseri umani. Mi stupisce l'ipocrisia delle persone e la rapidità con cui qualcuno viene dimenticato o la sua eredità viene demonizzata nel giro di poche ore.
Come giovani, viviamo per le lodi degli altri, ma prego che la gente impari che se la reputazione di Michael Jackson può essere infangata e attaccata così rapidamente, perché dobbiamo riporre tanta fiducia nelle opinioni altrui? Senza dubbio lo stesso accadrà a noi.... la lezione per me è vivere pienamente e piacere solo a Dio".
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