«Ho parlato con Michael per l'ultima volta dieci giorni fa.
Mio figlio cercava il biglietto per i suoi prossimi concerti di Londra... così ho chiamato Grace, l'assistente di Michael, che poi me lo ha passato.
Ci siamo scambiati pochissime parole: mi ha detto che avrebbe trascorso due mesi a Londra, ma che in quel momento era ancora negli Stati Uniti. Tra l'altro, lui parlava con tono bassissimo, quasi sussurrato.
Era una persona dolcissima, quasi ascetica.
Molto fragile, senz'altro. Viveva in un mondo delicato e quasi rarefatto.
Diventerà un mito. Al livello di Elvis.
I Beatles sono di un altro piano perchè hanno cambiato la storia... Jackson è piuttosto come Madonna o, appunto, Elvis: uno dei pochi che sopravviveranno per sempre.
Al suo processo per pedofilia io non ci ho mai creduto... Michael mi parlava sempre dei suoi figli, e lo faceva con una sensibilità straordinaria.
Qualche volta, siamo anche andati a cena insieme. [...]
Ci eravamo conosciuti anni fa.
Una delle prime volte, guardò gli stivali da cowboy che avevo ai piedi, e se ne innamorò subito. Mi disse: "Wonderful, fantastic!".
Allora io gliene mandai dieci paia, tutte di camoscio nero.
Qualche giorno prima dei 'World Music Awards' del 2006, ci vedemmo per concordare i vestiti.
Preparammo per lui tre look speciali.
Ci teneva moltissimo a quella serata all'Earls Court di Londra. E alla fine scelse una giacca preziosissima... era bella e pazzesca.
Lui arrivò in ritardo. Salì sul palco, ma non cantò neanche. Ballò e basta.
Ad un certo punto, andò nella passerella in mezzo alla sala, si tolse la giacca e la tirò al pubblico. Ma come?!?
Era così bella... il pubblico se la sbranò.
Il giorno dopo gli dissi:
"Michael, va bene tutto, ma in futuro non chiedermi più di prepararti delle giacche!".
E lui rise».
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«Ho incontrato Michael Jackson diverse volte... il suo genio creativo, la sua visione e il suo messaggio di unità, armonia e speranza in un mondo migliore mi hanno sempre colpito.
Mi ricordo quando mi diceva:
"Dobbiamo dare amore, e ricordare a tutti l'importanza dell'amore...".
Un pensiero che ho sempre condiviso…
Michael era un artista che ha sempre anticipato i tempi. Anche oggi, la sua musica è ancora così attuale, il suo genio musicale non risente del passare del tempo…
Ho parlato con Michael al telefono una settimana prima della sua tragica scomparsa.
Mi ricordo ancora il suo tipico modo di parlare, con quella sua voce soft…
Lo spettacolo creato dagli artisti del Cirque du Soleil in suo onore è assolutamente fantastico! Non avevo mai visto uno spettacolo così speciale… un'esperienza audio-visiva unica! Suoni… colori… laser… effetti speciali… Un cast di artisti bravissimi mi hanno trasportato attraverso i momenti più importanti della carriera artistica di Michael Jackson…
Uno spettacolo che vi consiglio di vedere… ne rimarrete affascinati!».
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Tantissimi auguri
al Maestro Roberto Cavalli, 81 anni oggi, fondatore dell'omonima casa di moda fiorentina e apprezzato portavoce dello stile italiano in tutto il mondo. 
Oltre ad essere legato a Michael da un reciproco rapporto di stima e di amicizia, ebbe il piacere di firmare per lui l'elegantissimo abito nero che il 15 Novembre 2006 indossò in occasione dei WMAs presso l'Earls Court Arena a Londra (FOTO e bozzetti qui nei commenti).
E, meno di tre anni più tardi, così ne avrebbe commentato l'improvvisa scomparsa sul suo blog personale:
«Il mondo ha perso un grande artista, ed io ho perso un amico.
I LOVE YOU». 
