Capitolo n 10 di " una fiaba nera " di Bruna Alasia
" Michael cresce , thriller e Cyrano de Bergerac"
L' aspetto fisico di Michael Jackson si stava trasformando, plasmando , i suoi bei lineamenti adolescenziali erano diventati adulti , gli zigomi, il mento pronunciati, tipici delle sue origini Cherokee, ora con il suo viso assottigliato erano evidenti; era bellissimo e non lo sapeva . Stava crescendo, aveva abbandonato completamente il padre, musicista adulto era sua ogni responsabilità e ogni errore. L' autonomia lo stava conducendo ad essere il cantante più acclamato del pianeta. I fans che andavano alle sue esibizioni cadevano in delirio come di fronte ai santi ma nel suo viso, pensava lui, c' era qualcosa di sbagliato, anche quel naso che si era rifatto lo faceva sentire come Cyrano de Bergerac. Al ritmo di thriller, da solo danzava davanti allo specchio guardandosi. Si trovava mostruoso come lo zombie della canzone. Si faceva le boccacce in segno di disprezzo. Rideva al pensiero dei fan: perché lo trovavano straordinario? Lui , ballava , ballava, ballava per scaricare la tensione finché non stramazzava al suolo esausto. Allora si lasciava andare ad un pianto disperato: gli mancava una spalla, "qualcosa" ..Anche Quincy Jones a cui si era tanto affezionato non poteva capirlo.
Se si fa un salto nel '93 all' intervista con Ophra , lui raccontando la sua infanzia narra come il bambino prodigio fosse " ostia" per lo show, come vivesse come perdita il ciclo naturale della vita...
