Sulla scia dell’ennesimo traguardo raggiunto da OFF THE WALL ( il miliardo di stream su Spotify) mi fa piacere ricordare la storia dietro la sua iconica copertina.
“Dopo la Grande Muraglia e il muro di Berlino, probabilmente è una delle pareti più famose del mondo!"
Ha affermato il designer delle celebrità Mike Salisbury, l’uomo dietro la creazione della copertina di Off The Wall.
Il servizio fotografico finale si è svolto in un vicolo dietro quello che ora è Lester Carpet, vicino al complesso di studi della CBS su Beverly Boulevard a Los Angeles. Tuttavia, prima che Salisbury presentasse le sue idee, l’immagine di copertina vedeva Michael seduto su una balla di fieno che indossava abiti da cowboy.
Salisbury contattò i manager di Michael, Freddy DeMann e Ron Weisner, dopo essere rimasto colpito dal lavoro di Michael in the Wiz, e disse loro che avrebbe voluto lavorare a qualcosa con lui.
Salisbury fu invitato nell’ufficio di DeMann e Weisner e gli fu mostrato il modello originale della copertina dell’album.
“Ho detto loro che sembrava la pubblicità per il reparto di bambini di un discount in fallimento”, ricorda Salisbury. “Michael era seduto su una balla di fieno con i gomiti sulle ginocchia e indossava pantaloni a righe. Era banale, non significava molto, e nemmeno a loro piaceva, quindi ho detto che avrei potuto inventarmi qualcosa.
Così ho fatto alcuni disegni, lì ho portati allo studio ed ho detto ai manager che Michael era solo un ragazzo che si stava staccando dalla figura paterna, e pensavo che la copertina dell’album dovesse rappresentare l’affermazione del suo debutto da solista.
Indicando il disegno ho detto: “L’ho messo in smoking. E’ perfetto!”
I manager sono rimasti perplessi a guardare l’immagine.
“ È una metafora, ho provato a spiegare, è una metafora! È solo un ragazzo che si è appena liberato dal giogo di suo padre. Ha appena fatto un passo avanti per allontanarsi dai suoi fratelli maggiori , così penso che la copertina debba essere come una dichiarazione: il suo debutto da solista è grande come quando Sinatra entra sul palcoscenico a Las Vegas”.
Ho fatto indossare ad un ragazzo uno smoking- uno smoking come Sinatra che si muove sotto i riflettori, tra gli applausi, durante uno spettacolo sold-out a Las Vegas. Bianco e nero.
Il manager ha cominciato ad urlare e stava per respingere l’idea quando Michael è entrato nella stanza e ha detto “Mi piace, facciamolo”.
A Michael piaceva tutto del mio concept, ha chiesto solo un cambiamento, indossare i calzini bianchi, che sono stati fatti su misura per lui dal famoso costumista di Hollywood Bob Mackie.
Mia moglie all’epoca trovò uno smoking da donna di Yves St. Laurent a Beverly Hills, che si adattava perfettamente alla corporatura esile di Michael.
Gli chiesi anche di indossare dei mocassini come quelli che Gene Kelly calzava in “Un Americano a Parigi”.
La prima sessione fotografica si è svolta al Griffith Observatory di Los Angeles, ma non è andata molto bene.
“Michael era in ritardo. Ha guidato su per la collina la sua Rolls Roys blu (ammaccata) fino alla parte anteriore dell’Osservatorio, dove lo stavamo aspettando.
La location era una sua idea, ma non avrebbe funzionato. Non c’era un posto dove potesse cambiarsi, il tempo a disposizione era poco perché non avevamo il permesso di scattare fotografie in quel posto.
Il bagno degli uomini era chiuso a chiave, il bagno delle donne invece era aperto e Michael andò di corsa a cambiarsi ed indossare lo smoking”.
Salisbury ha dovuto dissuadere Michael da un’ampia inquadratura che mostrava l’osservatorio storico ma che il fotografo credeva lo avrebbe solo “sminuito”.
“Ho trovato un angolo tondo di una torre in cima ad una scala curva. Ne inquadrammo solo una parte, al tramonto, in modo da dare drammaticità allo scatto. Ma tutto ciò che Michael poteva fare era appoggiarsi al muro; non gli piaceva, non era a suo agio. Non rifletteva il vero Michael.”
Dopo che Salisbury mostrò a Michael gli scatti, decisero di rifare lo shooting in studio. “Nello Studio di fronte ad uno sfondo bianco vestito con lo smoking, ma ancora non andava bene.
Sono uscito nel vicolo per trovare una posizione migliore: c’era un traliccio coperto di piante, alcuni bidoni della spazzatura e scatoloni, un Van con un tettuccio nero ammaccato.
Camminando lungo il vicolo ho visto una banchina di carico ed un muro di mattoni dietro un negozio.
Sono saltato sulla banchina e ho detto “Eccolo!”
Salisbury ha poi fatto posizionare Michael contro il muro di mattoni.
“I suoi pantaloni erano arrotolati ma non abbastanza da mostrare i calzini, così ho detto a Michael di mettere i pollici nelle tasche dello smoking con le dita fuori e di tirare su i pantaloni in modo che potessimo vedere i calzini.
Poi gli ho detto di sorridere e muoversi come se stesse ballando, abbiamo scattato.
Sulla stampa finale della copertina ho aggiunto un bagliore aerografato intorno ai calzini. MAGIA”
Intervista a Mike Salisbury, luglio 2009- Venice, Los Angeles
Making Michael: inside the career of Michael Jackson - Mike Smallcombe (2016).