Ho tradotto questa toccante testimonianza per farla arrivare anche a chi non mastica troppo l'inglese.
Man mano che invecchi, capita che a volte tu non riesca a fissare eventi specifici in uno specifico periodo, ma il 1994 non rientra in questa casistica, per me.
A partire da gennaio 1994 ho passato circa 16 mesi volando avanti e indietro tra Los Angeles e New York, dal momento che eravamo nella fase di produzione primaria dell'album HIStory di Michael Jackson presso gli studi Hit Factory Di New York, a seguito del tragico terremoto di Northridge. È stato il terremoto il motivo per cui abbiamo spostato il progetto a New York. Sin dalle prime fasi del progetto c'era una faccia nuova nello studio, Lisa Marie Presley.
Questa cosa era notevole per un paio di motivi.
Innanzitutto, molti progetti discografici su cui avevo lavorato fino ad allora erano molto al maschile, così quando una donna è comparsa nello studio la cosa è stata...notata.
Poi, quando ti rendevi conto che quella donna era la figlia di Elvis Presley, davvero al tuo cervello occorreva un momento o due per abituarsi all'idea, anche se poi bisognava tornare al lavoro.
Ci sono alcune regole non scritte tipo "Galateo dello Studio", ben note alle persone che lavorano abitualmente a progetti ad alto budget, così avere nella stessa stanza Michael Jackson e Lisa Marie Presley necessitava di uno sforzo per ricacciare la cosa in fondo alla tua mente.
Per fortuna i selfie, Instagram e i social media non esistevano ancora, così non c'era nessuna smania di mostrare al mondo che eri in un posto fichissimo con gente fichissima, piuttosto era solo un altro giorno di lavoro.
I giorni divennero settimane e le settimane mesi, e Lisa Marie divenne semplicemente Lisa, un membro occasionale della nostra piccola famiglia MJ in studio
Penso che le piacesse davvero stare nello studio.
Essere in uno degli studi più all'avanguardia del mondo come l'Hit Factory ti fa sentire davvero speciale. Le nostre sessioni erano piacevoli, ben gestite e divertenti. Gli studi erano pulitissimi e c'era una fiducia reciproca che era evidente al primo sguardo. Eravamo professionisti esperti che lavoravano su un progetto importante, più interessati a ottenere grandi suoni di batteria che a guardare lei e Michael rannicchiati sul divano. Lei era in un posto molto sicuro.
Era un po' come una ragazzina, eppure allo stesso tempo trasudava grande sicurezza.
Si sedeva di fianco a Michael, o a volte sulle sue ginocchia.
Loro ridevano e si parlavano nell'orecchio e si chiamavano con dei buffi nomignoli, quasi come una coppia di adolescenti.
"Testolina, cosa vorresti per cena?"
Erano carini, divertenti e molto a loro agio l'uno con l'altra. Era tutto molto autentico.
Lei mangiava con noi, rideva con noi, scherzava con noi.
Capitava che sparissero per un po' nella camera di Michael, ma non erano fatti nostri - eravamo lì solo per aiutare lui a creare il suo album.
Una volta stavo parlando col mio amico Brian Vibberts (che faceva parte dello staff di ingegneri dell'Hit Factory in quel progetto) sui suoi ricordi di Lisa in studio con noi. Lui mi ha fatto ricordare di quanto spesso Michael e Lisa si tenessero per mano.
È un dettaglio, ma quando vedi una coppia che cammina insieme tenendosi per mano in un corridoio, be' questa cosa manda un messaggio molto dolce. Non erano su un red carpet e non stavano uscendo da un ristorante con i paparazzi a fotografarli - lo studio era il loro piccolo bozzolo dove potevano essere semplicemente loro stessi.
E spesso si tenevano per mano.
Si sentivano al sicuro.
Alla fine di maggio 1994 mi imbarcai sul volo da Los Angeles a New York e mi diedero una copia di USA Today. Il titolo principale era quello che poi divenne quasi un ritornello nei media: "Il Re del Pop sposa la Regina del Rock". Michael e Lisa erano volati nella Repubblica Dominicana e si erano sposati "in segreto" il 26 maggio.
Arrivai all'Hit Factory ed entrai nello studio 4 con la rivista sottobraccio. Michael era lì, seduto sul divano. Aveva una buffo sorrisetto sulla faccia così io gli andai incontro, arrotolai la rivista e la usai per colpirlo in testa. Si mise a ridere, si copri la testa e disse: "cosa ho fatto?". Io srotolai la rivista e la feci vedere a tutto il team. Dissi: "Se ti dovevi sposare, sarebbe stato carino dirlo ai tuoi amici ! O magari invitarci al matrimonio!"
Lui rise con un po' di imbarazzo, ma io lo abbracciai e gli dissi quanto eravamo felici per lui - per loro!
Nessuno nello studio ne aveva mai avuto il sentore fino ad allora - non ne aveva fatto parola con nessuno.
Lisa continuava a farci visita di tanto in tanto, ed era sempre un piacere vederla.
La stampa sosteneva che fosse solo una trovata pubblicitaria, ma non solo io non sono per niente d'accordo, lo nego con tutto il cuore.
Erano due giovani ragazzi che avevano entrambi passato un'infanzia profondamente particolare e difficile, e si erano trovati.
Se la cosa fosse destinata a durare una settimana, un anno o tutta la vita, questo non cambia la sostanza di quello che vidi coi miei occhi: due persone innamorate l'uno dell'altra. Nessuna trovata pubblicitaria.
Noi eravamo tutti felici di vedere Michael e Lisa felici.
La mia amica Judi Brisse era nello staff a Neverland in quel periodo e lei racconta un aneddoto di Lisa che porta i suoi figli Riley e Benjamin al ranch. Judi faceva parte dello staff che gestiva il ranch e occorreva fare un letto per loro. Lei portò in camera lenzuola e coperte, e trovò Michael, Lisa e i ragazzi.
I ragazzi erano stanchi, così Lisa si prese cura di loro mentre Michael aiutava Judi a rifare i letti. Judi era sorpresa dal fatto che Michael Jackson aiutasse lei a fare i letti, ma Michael lo fece con un sorriso - angoli ben piegati e tutto il resto!
Lui amava veramente Lisa e la sua famigliola. Era una scena pura, sicura e amorevole.
Michael e Lisa erano strattonati in 27 direzioni diverse ogni giorno, e la stampa era implacabile. Non voglio fingere di conoscere tutti i dettagli dell'anno che seguì, ma il loro matrimonio giunse al termine all'inizio del 1996.
Quando ieri ho letto la notizia della morte di Lisa ho pensato ai suoi ragazzi (lei perse Benjamin solo pochi anni fa), e a sua madre. Chiaramente lei è stata persa per gran parte della sua vita adulta, ma la Lisa che io conobbi allora a metà degli anni '90 era una persona gentile, dolce e premurosa.
Mi considero fortunato ad averla conosciuta, ad averla sentita ridere, ad averla vista felice e ad aver visto lei e Michael che si tenevano per mano.
È stato un frammento nel tempo, uno in cui credo lei si sia sentita sicura con lui, e lui con lei.
Riposa in pace giovane Lisa
Riposa in pace."